Terapia termale, il valore aggiunto della cura

Le terapie idrominerali guariscono o migliorano molte patologie, soprattutto le inalazioni sulfuree che trovano nell’ambito otorinolaringoiatrico una delle sue principali applicazioni.

Massimo Balbi, direttore dell’otorinolaringoiatria Ospedali Riuniti di Ancona, ci spiega l’efficacia e il rilevante contributo delle cure termali su molti disturbi, come bronchiti, faringiti, allergie, che colpiscono adulti e bambini.

Che cosa rappresenta il trattamento termale dal punto di vista dello specialista ORL?

La crenoterapia rappresenta una delle armi a disposizione dello specialista otorinolaringoiatra in quanto consente di affiancare e potenziare l’azione della terapia medica e chirurgica. In particolare, le inalazioni sulfuree, per il loro alto contenuto di zolfo, risultano particolarmente adatte per la cura e la prevenzione delle patologie a carico delle alte vie respiratorie degli adulti e dei bambini.

Può chiarirci per quale motivo molti bambini tendono a presentare frequenti infezioni nasali e otiti recidivanti?

La gran parte dei bambini di età compresa tra i due e i dieci anni sviluppa frequenti problematiche infettive e funzionali a carico del distretto naso-sinusale e dell’orecchio in quanto è presente un sistema immunitario ancora immaturo e privo di un adeguato meccanismo di difesa anticorpale. In particolare, il distretto nasale e la gola sono aree di immediata colonizzazione da parte di virus e batteri che vengono trasportati dall’aria che respiriamo, dai cibi che mangiamo e dalle cose con cui veniamo in contatto. In alcuni bambini poi, si aggiungono anche ulteriori condizioni patologiche sfavorevoli come, ad esempio, la presenza di adenoidi voluminose.
Non bisogna, inoltre, dimenticare l’immaturità di sviluppo di due piccoli canali che prendono il nome di tube di Eustachio.
Nel paziente pediatrico esse non sono ancora perfettamente funzionanti e, pertanto, risultano poco efficaci nel bloccare la colonizzazione dell’orecchio da parte di germi patogeni a provenienza nasale. Il concorrere di queste situazioni patologiche, favorisce l’insorgenza di infezioni frequenti e rende alcuni bambini costantemente malati, soprattutto nei mesi più freddi.

Quali potrebbero essere, a sua avviso, i sintomi di allarme che dovrebbero destare l’attenzione dei genitori?

Un bambino con costante produzione di muco nasale a consistenza densa, soprattutto se associato ad ostruzione respiratoria nasale cronica, va certamente seguito. Da non sottovalutare anche la presenza di tosse ricorrente e di cefalea. Infine, bisogna fare attenzione a sintomi che suggeriscono la presenza di una sordità rinogena come, ad esempio, il deficit di attenzione e uno scarso sviluppo delle proprietà intellettive e linguistiche, per non parlare poi di quell’enorme capitolo che è il russamento notturno fino alla sindrome delle apnee ostruttive del sonno, ma questo è un capitolo a parte.

Che cosa si intende per “sordità rinogena” e come si diagnostica?

La “sordità rinogena” è una condizione tipicamente pediatrica, benché possa essere riscontrata anche nel paziente adulto. Essa definisce un calo uditivo, di solito reversibile, la cui causa origina da una problematica localizzata a livello nasale. La valutazione otorinolaringoiatrica risulta imprescindibile per inquadrare l’esistenza di una “sordità rinogena” poiché, a differenza dell’adulto, il bambino tende a non lamentarsi del calo uditivo che in tal modo rischierebbe di non venire diagnosticato per diversi anni. Nel bambino che si ammala spesso, oltre all’esame otoscopico, è buona norma eseguire anche un esame audiometrico ed un timpanogramma, al fine di individuare la presenza di catarro all’interno dell’orecchio e stabilire il grado di deficit uditivo associato.

Qual è il ruolo del MMG e dello specialista ORL?

L’unico errore che non possiamo fare nel 2019 è sottovalutare i problemi. L’insidia, purtroppo, è sempre dietro l’angolo e talvolta una semplice ipertrofia adenoidea può mimare in maniera perfetta qualcosa di ben più serio. La tecnologia ci mette oggi a disposizione strumenti diagnostici e terapeutici eccellenti, sia medici che chirurgici, per gestire in maniera mirata e personalizzata qualsiasi problematica. Se conosci il nemico lo combatti e lo vinci ma se lo sottovaluti vince lui. Per stabilire se un trattamento inalatorio termale possa garantire un effettivo beneficio, è prima necessaria un’accurata valutazione medica. Questa serve ad escludere la presenza di problematiche anche serie la cui gestione va riservata esclusivamente all’ambito ospedaliero con terapia farmacologica o chirurgica.

Quali sono le problematiche che riscontrate maggiormente nella vostra pratica clinica, per le quali un trattamento termale da solo sarebbe
inefficace?

Non è infrequente riscontrare neoformazioni polipoidi nasali che spesso sono associate ad una rinite cronica, soprattutto se su base allergica.
Oppure è tipica la presenza di importanti alterazioni della conformazione ossea e cartilaginea del setto nasale in molti pazienti che soffrono di sinusite cronica. Nei bambini con ostruzione nasale di lunga durata è probabile osservare adenoidi infiammate e voluminose.
Infine, alcune varietà di tumori possono insorgere nelle cavità nasali e presentare come unico sintomo solamente il senso di ostruzione respiratoria.

Le vostre indagini prevedono esami fastidiosi che potrebbero provocare anche dolore?

Negli ultimi anni la valutazione del distretto oto-rino-laringeo ha subito una rivoluzione copernicana con l’introduzione di fibre ottiche sottili collegate a telecamere, la cui definizione risulta essere decisamente superiore a quella dell’occhio umano. Grazie a questo progresso tecnologico, siamo in grado di visualizzare aree anatomiche complesse, come il naso, senza causare alcun tipo di dolore o fastidio anche nei bambini più piccoli. In casi selezionati, inoltre, la diagnostica per immagini può dirimere qualsiasi dubbio diagnostico. Non si può più prescindere dalla tecnologia. Anche il medico più scrupoloso e preparato senza tecnologia ha a disposizioni armi inefficaci.

Per concludere, si sente di consigliare la terapia termale sulfurea per le persone che soffrono di infezioni ricorrenti di naso, orecchio e gola?

La terapia inalatoria sulfurea rappresenta certamente un’arma importante tra le opzioni terapeutiche a nostra disposizione.
Tuttavia, per poterne ricavare il massimo beneficio, ritengo fondamentale un attento e accurato monitoraggio da parte del medico sia prima che alla fine di ogni ciclo termale. Ribadisco ancora che il compito fondamentale di un medico, è sapere riconoscere i problemi. Oggi, ancora più che in passato, questo obiettivo è assolutamente perseguibile e dovuto.

Dott. Massimo Balbi
Direttore Otorinolaringoiatria
Ospedali Riuniti Ancona


Articolo dalla rivista “Terme di Frasassi” n.3

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